giovedì 10 giugno 2010

Una stella per lo zio Boonmee

La prima domanda, guardando il film Palma d'Oro a Cannes, è la seguente: chissà com'erano gli altri concorrenti? e la seconda: perché è stato premiato questo?
Loong Boonmee raleuk chaat racconta di un uomo prossimo alla morte che insieme ai parenti e al fantasma della moglie intraprende un viaggio. Questo è quello che si capisce vedendo il film. Poi il karma (a cui si fa appena cenno), le scimmie, la reincarnazione, il monaco... Mereghetti a ragione parla di mistero delle immagini. Se qualcuno fosse in grado di spiegarmelo contattatemi!

Un film inserito truffaldinamente nella rassegna di Cannes a Milano è Bright Star di Jane Campion, uscito in occidente intorno a natale e sempre misteriosamente rimandato in Italia. Salvo smarrimenti della pellicola lo vedrete oggi nelle sale.
Bright star, che visivamente è molto interessante, soprattutto se apprezzate gli abiti stile impero e i cappelli avvitati, mi ha ricordato molto un musical, dove gli attori non cantano bensì declamano versi di Keats, protagonista della pellicola.
Campion sicuramente fa percepire il desiderio e la tensione erotica tra Fanny e Keats, ma per il resto il sentimento sembra recitato, e dal cinema si esce con la sensazione di aver visto qualcosa di inutile.



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