Abbigliamento: quest'anno la moda sono gli ombrelli, proprio nel senso etimologico del termine, ovvero oggetti per farsi ombra. era il must have di tokyo e anche in corea le donne ne sono armate, forse per avere un po' di spazio personale, visto che di sole neanche l'ombra.
Bambini: la differerenza tra i bambini giapponesi e quelli coreani e' che i primi sono bambini ma carini, i secondi sono carini ma bambini
Cibo: e qui dovrei fare un post a parte. non mi stanchero' mai di ripetere che i giapponesi mangiano il sushi raramente, e di solito pranzano con grosse ciotole con riso, carne e pesce e verdure, oppure con stufati o con noodles. la cucina coreana non l'ho esplorata molto bene, ma e' piccante e carnivora di sicuro. anche qui moltissimi cibi in brodo, la base e' la soia a differenza del tonno del giappone.e poi i piatti principali sono accompagnati da ciotolette di verdure bollite o sottaceto, e dall'immancabile kimchi.
Denaro: ovvero yen e won. la mastercard completamente inutile e' stata il mio fardello quotidiano. i bancomat, spesso in giappone e ancor di piu' in corea non sono abilitati al circuito maestro/cirrus, e trovare banche dove prelevare fuori dalle capitali puo' rivelarsi un'epopea.
Elefanti ahime' assenti
Frutta: soprattutto pesche e melone. piu' cara di qualunque altro cibo qui in commercio, e decisamente molto piu' che da noi.
Granita: ghiaccio tritato finemente e una pallotta di gelato sopra. in giappone poi frutta sciroppata e zucchero liquido, oppure sciroppi colorati. in corea fagioli rossi e mochi.
Internet: a differenza del giappone, dove e' soprattutto sui telefonini, in corea internet e' ovunque. nelle aree di servizio, in metro e nelle comodissime internet bang, ovvero postazioni internet a noleggio.
Lingue straniere: nessuna. nonostante le affermazioni dell'ingegnere coreano con cui ho chiacchierato sul fukuoka -busan che sosteneva essere parlato dalla maggior parte dei suoi connazionali.
Motel: funzionano un po' per dormire un po' come alberghi a ore. sono anonimi ed economici, puliti e attrezzati. la camera ha un grande specchio, shampi vari, pettini e lozioni, oltre a grandi televisori, frigo con dell'acqua e a volte internet.
Nord Corea: "con un vicino ostile la corea e' virtualmente un'isola" cito Lonely Planet. i nordcoreani esistono ma non ci sono, e' un entita' non percepita, almeno turisticamente parlando. tranne che nella DMZ, ovvero la zona di confine. l'acronimo sta x zona demilitarizzata ma ovviamente e' un ossimoro dal momento che e' il confine con la piu' alta concentrazione di militari al mondo. dal sud, e da civili, della nord corea si vede solamente il villaggio di Kijŏngdong, disabitato, e la grande bandiera appesa.
Occidentali: a parte seoul dove ne vivono molti io ne ho incontrati una decina in tutto. si ha la sensazione di essere pionieri in un paese incontaminato dal turismo globale.
Pioggia: qui quando piove lo fa seriamente
Qui si accettano suggerimenti
Religione: per i miei gusti i coreani sono troppo cattolici, ci sono chiese ovunque, ti parlano di gesu' come se fosse il loro vicino di casa indagando sulla fede altrui. inoltre ci sono fanatici che trascinano in giro cartelli e altoparlanti preannunciando l'inferno a chi non si converte al piu' presto. l'altra principale religione e' il buddismo, qui praticato anche nella versione zen, e tao in giappone. I monaci e le monache vivono i comunione nei monasteri, vestono in grigio, hanno i capelli rasati e praticano una dieta vegetariana.
In giappone la religione predominante e' lo shintoismo, ma affiancata anche dal buddismo che predomina per alcune pratiche o fasi della vita, come i funerali. il bello del politeismo!
Sesso: e qui la dissertazione si fa pura astrazione, ma l'alternativa con la S erano i semafori. In Giappone abbonda gioiosa oggettistica e negozi a tema, qui a parte qualche locale di strip non ho visto neppure i profilattici...
Trasporti: chiunque milanese pagherebbe per la capilarita' della metropolinana di Tokyo o Seoul. pulita, puntuale comoda. Gli autobus, soprattutto coreani, ma anche il giappone ha le sue, sono frustranti. il minimo e' prendere l'autobus giusto nella direzione sbagliata.
Uomini: e non poteva mancare la valutazione bieca e sessista! i coreani sono troppo grossi per i miei gusti. sembrano essere tutte braccia, e per essere asiatici hanno troppo naso. quindi purtroppo bocciati. i giapponesi sono sempre bellini, ma quelli davvero carini ormai sono troppo giovani.
Vegetariani: in giappone tuttora non capiscono il concetto. se non mangi carne e pesce allora mangi pollo.
in corea, ovunque eccetto seoul, ti guardano come se stessi architettando una burla mal riuscita. scettici.
a seoul in compenso ho trovato un paio di ristoranti vegetariani, e questo e' bello.
Zaino: meglio lavare 10 volte e portare pochi vestiti.
lunedì 16 agosto 2010
dalla A alla Z
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domenica 15 agosto 2010
seoul, come mila e shiro
va bene, lo ammetto. in realta' il mio desiderio di visitare seoul risale agli anni 80, a Mila e Shiro. non so se qualcuno di voi se ne ricorda, ma nella sigla di apertura si vedeva una medaglia con sopra inciso Seoul 1988,e poi Mila con le sue portentose schiacciate. quella medaglia e' rimasta nella mia memoria e adesso eccomi qui.
il sito olimpico, dice Lonely planet, e' diventato una specie di parco-centro commerciale-hotel e quant'altro. Mila ormai sara' in pensione e Shiro minimo minimo stempiato.
prima di arrivare a Seoul pero' ho fatto una sosta a Danyang, rinomata da Lonely Planet e dall'ufficio del turismo locale per il magnifico panorama lacustre. il cielo era pero' coperto dalla solita coltre grigia e bagnata. e quindi del panorma da dipinto di non ricordo quale periodo nemmeno l'ombra. In compenso Danyang vanta una magnifica grotta calcarea, e nelle vicinanze c'e' il santuario di Gu-insa, arroccato su una montagna.bisogna dire che qui non scherzano affatto su 3 cose: il piccante, la pioggia e le salite. non fanno salite magari una pochino piu' lunghe ma morbide, no, prendono di petto la collina e salgono, quindi ti trovi ad avere i piedi ad angolazioni davvero bizzarre! e sempre a proposito di salite, chi detiene il brevetto per le scale mobili mobili morirebbe di inedia se vivesse solo grazie al ricavato di seoul. qui la scala mobile sembra non essere mai arrivata. 8 linee metropilitane, milioni di gradini e tutti a piedi!Seoul e' enorme, piena di gente e neon, negozi e gente ovunque, in verticale e orizzontale. luci e palazzoni, non particolartmete futuristici, e sotto signore che cuociono cibo 24 ore su 24, impregnando tutto di odori diversi, dolce, agro, pesce...oggi era festa nazionale, la liberazione dai giapponesi, e proprio quest'anno si celebrano i 50 anni dallo scoppio della guerra di Corea, quindi oggi le strade erano invase di persone, non si poteva quasi camminare nel cortile dell'antico palazzo reale, centro delle celebrazioni, e a Insadong street, che era tutta piena di bancarelle zeppe di oggettini e snack, tipo wustel e calamari disidratati.
gli ultimi giorni coreani, si avvicina il tempo dei bilanci. al momento dolcetti promossi a pieni voti!
il sito olimpico, dice Lonely planet, e' diventato una specie di parco-centro commerciale-hotel e quant'altro. Mila ormai sara' in pensione e Shiro minimo minimo stempiato.
prima di arrivare a Seoul pero' ho fatto una sosta a Danyang, rinomata da Lonely Planet e dall'ufficio del turismo locale per il magnifico panorama lacustre. il cielo era pero' coperto dalla solita coltre grigia e bagnata. e quindi del panorma da dipinto di non ricordo quale periodo nemmeno l'ombra. In compenso Danyang vanta una magnifica grotta calcarea, e nelle vicinanze c'e' il santuario di Gu-insa, arroccato su una montagna.bisogna dire che qui non scherzano affatto su 3 cose: il piccante, la pioggia e le salite. non fanno salite magari una pochino piu' lunghe ma morbide, no, prendono di petto la collina e salgono, quindi ti trovi ad avere i piedi ad angolazioni davvero bizzarre! e sempre a proposito di salite, chi detiene il brevetto per le scale mobili mobili morirebbe di inedia se vivesse solo grazie al ricavato di seoul. qui la scala mobile sembra non essere mai arrivata. 8 linee metropilitane, milioni di gradini e tutti a piedi!Seoul e' enorme, piena di gente e neon, negozi e gente ovunque, in verticale e orizzontale. luci e palazzoni, non particolartmete futuristici, e sotto signore che cuociono cibo 24 ore su 24, impregnando tutto di odori diversi, dolce, agro, pesce...oggi era festa nazionale, la liberazione dai giapponesi, e proprio quest'anno si celebrano i 50 anni dallo scoppio della guerra di Corea, quindi oggi le strade erano invase di persone, non si poteva quasi camminare nel cortile dell'antico palazzo reale, centro delle celebrazioni, e a Insadong street, che era tutta piena di bancarelle zeppe di oggettini e snack, tipo wustel e calamari disidratati.
gli ultimi giorni coreani, si avvicina il tempo dei bilanci. al momento dolcetti promossi a pieni voti!
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