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lunedì 16 agosto 2010

dalla A alla Z

Abbigliamento: quest'anno la moda sono gli ombrelli, proprio nel senso etimologico del termine, ovvero oggetti per farsi ombra. era il must have di tokyo e anche in corea le donne ne sono armate, forse per avere un po' di spazio personale, visto che di sole neanche l'ombra.

Bambini: la differerenza tra i bambini giapponesi e quelli coreani e' che i primi sono bambini ma carini, i secondi sono carini ma bambini

Cibo: e qui dovrei fare un post a parte. non mi stanchero' mai di ripetere che i giapponesi mangiano il sushi raramente, e di solito pranzano con grosse ciotole con riso, carne e pesce e verdure, oppure con stufati o con noodles. la cucina coreana non l'ho esplorata molto bene, ma e' piccante e carnivora di sicuro. anche qui moltissimi cibi in brodo, la base e' la soia a differenza del tonno del giappone.e poi i piatti principali sono accompagnati da ciotolette di verdure bollite o sottaceto, e dall'immancabile kimchi.

Denaro: ovvero yen e won. la mastercard completamente inutile e' stata il mio fardello quotidiano. i bancomat, spesso in giappone e ancor di piu' in corea non sono abilitati al circuito maestro/cirrus, e trovare banche dove prelevare fuori dalle capitali puo' rivelarsi un'epopea.

Elefanti ahime' assenti

Frutta: soprattutto pesche e melone. piu' cara di qualunque altro cibo qui in commercio, e decisamente molto piu' che da noi.

Granita: ghiaccio tritato finemente e una pallotta di gelato sopra. in giappone poi frutta sciroppata e zucchero liquido, oppure sciroppi colorati. in corea fagioli rossi e mochi.

Internet: a differenza del giappone, dove e' soprattutto sui telefonini, in corea internet e' ovunque. nelle aree di servizio, in metro e nelle comodissime internet bang, ovvero postazioni internet a noleggio.

Lingue straniere: nessuna. nonostante le affermazioni dell'ingegnere coreano con cui ho chiacchierato sul fukuoka -busan che sosteneva essere parlato dalla maggior parte dei suoi connazionali.

Motel: funzionano un po' per dormire un po' come alberghi a ore. sono anonimi ed economici, puliti e attrezzati. la camera ha un grande specchio, shampi vari, pettini e lozioni, oltre a grandi televisori, frigo con dell'acqua e a volte internet.

Nord Corea: "con un vicino ostile la corea e' virtualmente un'isola" cito Lonely Planet. i nordcoreani esistono ma non ci sono, e' un entita' non percepita, almeno turisticamente parlando. tranne che nella DMZ, ovvero la zona di confine. l'acronimo sta x zona demilitarizzata ma ovviamente e' un ossimoro dal momento che e' il confine con la piu' alta concentrazione di militari al mondo. dal sud, e da civili, della nord corea si vede solamente il villaggio di Kijŏngdong, disabitato, e la grande bandiera appesa.

Occidentali: a parte seoul dove ne vivono molti io ne ho incontrati una decina in tutto. si ha la sensazione di essere pionieri in un paese incontaminato dal turismo globale.

Pioggia: qui quando piove lo fa seriamente

Qui si accettano suggerimenti

Religione: per i miei gusti i coreani sono troppo cattolici, ci sono chiese ovunque, ti parlano di gesu' come se fosse il loro vicino di casa indagando sulla fede altrui. inoltre ci sono fanatici che trascinano in giro cartelli e altoparlanti preannunciando l'inferno a chi non si converte al piu' presto. l'altra principale religione e' il buddismo, qui praticato anche nella versione zen, e tao in giappone. I monaci e le monache vivono i comunione nei monasteri, vestono in grigio, hanno i capelli rasati e praticano una dieta vegetariana.

In giappone la religione predominante e' lo shintoismo, ma affiancata anche dal buddismo che predomina per alcune pratiche o fasi della vita, come i funerali. il bello del politeismo!

Sesso: e qui la dissertazione si fa pura astrazione, ma l'alternativa con la S erano i semafori. In Giappone abbonda gioiosa oggettistica e negozi a tema, qui a parte qualche locale di strip non ho visto neppure i profilattici...

Trasporti: chiunque milanese pagherebbe per la capilarita' della metropolinana di Tokyo o Seoul. pulita, puntuale comoda. Gli autobus, soprattutto coreani, ma anche il giappone ha le sue, sono frustranti. il minimo e' prendere l'autobus giusto nella direzione sbagliata.

Uomini: e non poteva mancare la valutazione bieca e sessista! i coreani sono troppo grossi per i miei gusti. sembrano essere tutte braccia, e per essere asiatici hanno troppo naso. quindi purtroppo bocciati. i giapponesi sono sempre bellini, ma quelli davvero carini ormai sono troppo giovani.

Vegetariani: in giappone tuttora non capiscono il concetto. se non mangi carne e pesce allora mangi pollo.
in corea, ovunque eccetto seoul, ti guardano come se stessi architettando una burla mal riuscita. scettici.
a seoul in compenso ho trovato un paio di ristoranti vegetariani, e questo e' bello.

Zaino: meglio lavare 10 volte e portare pochi vestiti.

martedì 10 agosto 2010

nella pioggia l'anima di un popolo

iniziamo con le considerazioni razziste e xenofobe sui coreani: sputano, sono chiassosi, pessimi guidatori peggio che in italia, e prepotenti al punto da spintonare x passare avanti nelle file, inoltre mangiano una quantita' scandalosa di animali e questo non depone a loro favore.
Ieri pomeriggio sono arrivata a Geongyju, l'antica capitale del regno shilla, che ha governato la parte meridionale della corea per oltre mille anni. si visitano le tombe, i parchi le pagode. tutta roba culturale.
oggi volevo andare nei paraggi a vedere un buddha dorato sulla sommita' di una collina, ma il cielo era tutto nuvoloso, aveva piovuto e insomma, non volevo fare un'escursione con la pioggia. cosi' dal momento che il territorio coreano e' montuoso ho pensato che magari spostandomi un poco avrei trovato bel tempo. Ho preso una serie di autobus quindi e sono andata a vedere la Tripitaka Koreana. gia' fare un cambio d'autobus in una cirtta' che ha 5 bus terminal vi assicuro che e' un impresa, infatti ho girato un'ora buona per Daegu con in mano un foglietto con scritta la mia destinazione.
Salita sull'autobus per Haenisa ha iniziato a piovere a dirotto e non ha piu' smesso.
non vi dico visitare un tempio fangoso in collina sotto l'acqua.
comunque sull'autobus una vecchietta ha iniziato a parlarmi, ignoro di cosa, e una volta arrivate a destinazione mi ha presa, modello pacco inconsapevole, e caricata su un taxi che ci ha lasciate davanti al portone del santuario.
dal momento che gli occidentali sono un'assoluta rarita' da queste parti e destano sguardi e commenti di meraviglia, anche una coppia mi ha avvicinata parlandomi, e indicandomi la strada per tornare verso la valle. piccola "incomprensione" visto che loro erano in macchina pensavano, chissa' perche", che ne avessi una anch'io. visto che cosi' non e' stato - e qui mamma e papa' non dovreste leggere - mi hanno offerto un passaggio verso una fermata, che io naturalmente ho accettato. intanto avevo la scelta se morire sicuramente congelata in un bosco o rischiare e non essere sgozzata da due automobilisti. dal momento che scrivo mi e' andata bene, anche se la bronchite e' ancora in agguato.
i due mi hanno deposta al casello. non e' un auostrada, non so perche" ci fosse un casello ma tant'e'. nell'attesa dell'autobus i due casellanti mi hanno rifocillata con mochi ripieno di azuki e caffe' bollente, che e' stato un autentico toccasana. davvero questa giornata mi ha commossa per la gentilezza dei miei ospiti!
qualche altra considerazione sparsa:
i caselli sono a forma di pagoda e denotano un gusto kitsch indescrivibile.
le signore anziane camminano curve, quasi a 90 gradi, ma sono in grado di stare dritte.
le citta' sembrano davvero costruite a caso. la campagna e' incantevole, ma i centri abitati sono orrendi.
i monaci guidano auto con i vetri oscurati.