venerdì 13 agosto 2010

alberi

ci sono talmente tanti grilli e cicale che a volte penso che se dovessero smettere di cantare gli alberi cadrebbero tutti insieme a terra.

giovedì 12 agosto 2010

purche' duro che duri

diceva l'antica mamma alle figlie.
e a Sinnam l'hanno decisamente presa in parola, infatti per placare le ire del fantasma di una fanciulla, morta vergine e insoddisfatta, i pescatori locali, secoli orsono hanno eretto peni giganti di pietra o legno. e pare che la vergine sia stata contenta e abbia smesso di infestare il mare.
il parco, che io immaginavo una disneyland per coppie e gruppi di donne, era invece un piccolo bosco a strapiombo sul mare popolato da anziani e bambini. nessun souvenir, a parte qualche piccola scultura, punti studiati per fare foto buffe eccetera. solo dei grossi falli a guardare il mare. decisamente poetico.
al momento della cena ho vagato come sempre col mio bigliettino da appestata finche' per la modica cifra di 1 euro e mezzo mi sono state offerte delle ciotoline contenenti riso, 2 insalate, il piccantissimo kimchi, una zuppa speziata da piangere e per concludere un cespo di insalata che non sarei stata in grado di finire in una settimana!
mi sento di consigliare la corea a tutti gli amanti della carne abbondante e del piccante che vira al rosso intenso!

mercoledì 11 agosto 2010

senza titolo

post brevissimo, non ho niente da dirvi visto che nelle ultime 24 ore ne ho dormite 12, viaggiate 5 passate 2 in sauna...
da quando sono in corea ho ricevuto vari omaggi di cibo, fino a ieri pensavo fosse il mio sguardo famelico, ma da ieri sera sono rifocillata. pero' quando oggi mi si e' seduta accanto sul bus una signora, mi ha mollato in mano un sacchetto pieno di mochi al tofu dicendomi che sono bellissima, beh, ho pensato che dev'esserci sotto qualcos'altro.
saranno gli occhi tondi e chiari.
sara' che sono gentili.
per fortuna oggi avevo con me delle pesche, che qui al chilo costano piu' della carne, e gliene ho regalata 1 per ricambiare...
comunque anche questo si aggiunge alla lista dei dubbi coreani.

martedì 10 agosto 2010

nella pioggia l'anima di un popolo

iniziamo con le considerazioni razziste e xenofobe sui coreani: sputano, sono chiassosi, pessimi guidatori peggio che in italia, e prepotenti al punto da spintonare x passare avanti nelle file, inoltre mangiano una quantita' scandalosa di animali e questo non depone a loro favore.
Ieri pomeriggio sono arrivata a Geongyju, l'antica capitale del regno shilla, che ha governato la parte meridionale della corea per oltre mille anni. si visitano le tombe, i parchi le pagode. tutta roba culturale.
oggi volevo andare nei paraggi a vedere un buddha dorato sulla sommita' di una collina, ma il cielo era tutto nuvoloso, aveva piovuto e insomma, non volevo fare un'escursione con la pioggia. cosi' dal momento che il territorio coreano e' montuoso ho pensato che magari spostandomi un poco avrei trovato bel tempo. Ho preso una serie di autobus quindi e sono andata a vedere la Tripitaka Koreana. gia' fare un cambio d'autobus in una cirtta' che ha 5 bus terminal vi assicuro che e' un impresa, infatti ho girato un'ora buona per Daegu con in mano un foglietto con scritta la mia destinazione.
Salita sull'autobus per Haenisa ha iniziato a piovere a dirotto e non ha piu' smesso.
non vi dico visitare un tempio fangoso in collina sotto l'acqua.
comunque sull'autobus una vecchietta ha iniziato a parlarmi, ignoro di cosa, e una volta arrivate a destinazione mi ha presa, modello pacco inconsapevole, e caricata su un taxi che ci ha lasciate davanti al portone del santuario.
dal momento che gli occidentali sono un'assoluta rarita' da queste parti e destano sguardi e commenti di meraviglia, anche una coppia mi ha avvicinata parlandomi, e indicandomi la strada per tornare verso la valle. piccola "incomprensione" visto che loro erano in macchina pensavano, chissa' perche", che ne avessi una anch'io. visto che cosi' non e' stato - e qui mamma e papa' non dovreste leggere - mi hanno offerto un passaggio verso una fermata, che io naturalmente ho accettato. intanto avevo la scelta se morire sicuramente congelata in un bosco o rischiare e non essere sgozzata da due automobilisti. dal momento che scrivo mi e' andata bene, anche se la bronchite e' ancora in agguato.
i due mi hanno deposta al casello. non e' un auostrada, non so perche" ci fosse un casello ma tant'e'. nell'attesa dell'autobus i due casellanti mi hanno rifocillata con mochi ripieno di azuki e caffe' bollente, che e' stato un autentico toccasana. davvero questa giornata mi ha commossa per la gentilezza dei miei ospiti!
qualche altra considerazione sparsa:
i caselli sono a forma di pagoda e denotano un gusto kitsch indescrivibile.
le signore anziane camminano curve, quasi a 90 gradi, ma sono in grado di stare dritte.
le citta' sembrano davvero costruite a caso. la campagna e' incantevole, ma i centri abitati sono orrendi.
i monaci guidano auto con i vetri oscurati.

domenica 8 agosto 2010

pallino linea linea pallino pallino linea

no, non e' l'alfabeto morse bensi' il coreano.
e lo so che quando si e' in un altro paese bisogna sforzarsi, ma davvero non c'e' un suono comprensibile, un pallino identificabile.
e da questo capirete che sono approdata in corea, dopo un piccolo volo Fukuoka Busan.
Busan e' la capitale del sud, e' famosa per il suo porto da cui transitano tonnellate di merci tutti i giorni. e oltre transitare sembrano anche essersi fermate.
piu' viaggio piu' mi rendo conto che il consumismo in italia e' davvero in versione ridotta rispetto alle citta' asiatiche, dove l'affollamento di negozi, consumi e bisogni va oltre a ogni mia immaginazione. e poi i palazzi, cresciuti l'uno sull'altro. quelli che noi chiamiamo alveari impallidiscono al confronto, numerati, visto che si assomigliano tutti, altrimenti sarebbe impossibile distinguerli.
un altra passione che a colpo d'occhio mi sembra accumunare i coreani sono gli animali.
crudi e cotti, senza distinzione. insomma qui non si discrimina nessuno! il proprietario dell'ostello dove sono stata ieri mi ha fatto un biglietto con scritto quello che non mangio: ora quando lo mostro vengo guardata con commiserazione e con un sorriso accompagnata alla porta.
dopo Busan mi sono spostata con un comodo bus a Yeosu, che da Lonely planet mi e' stata spacciata come un portcciuolo sperduto, e invece e' una citta' sterminata sparsa su molte colline e che nel 2012 ospitera' l'expo.
qui non sapendo dove alloggiare mi sono ancora una volta fidata di Tony Wheeler, e in questo momento sono davanti a un letto rotondo, in finto damasco rosso sormontato da uno specchio.
in piu' ho una connessione internet e un enorme schermo al plasma, oltre al depuratore per l'acqua visto che in corea quella del rubinetto non dovrebbe essere usata nemmeno per lavarsi i denti.
un altro fatto assai curioso sono i bagni pubblici: sulla porta, all'interno, c'e' attaccato uno specchio. e fin qui ci sta anche. il fatto interessante e' che se si sta in piedi lo specchio inquadra la zona pube, da seduti invece la faccia... e quando sei li', e sei faccia a faccia con te stessa, ti chiedi l'utilita' dell'oggetto. proveranno piacere a specchiarsi mentre fanno la cacca? pensateci e fornitemi indizi!!